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Guida rapida all'Ecobonus

Aggiorniamo questo articolo, visto che l'incentivo Ecobonus è stato confermato anche per il 2023 - e il portale è anche già attivo! Questa guida rapida fa chiarezza sul meccanismo dell'Ecobonus, l'incentivo "base" per gli interventi per il risparmio energetico in edilizia.

  1. Cos'è l'Ecobonus
  2. Documenti utili
  3. A chi è rivolto
  4. Panoramica degli interventi
  5. Come procedere per ottenere l’Ecobonus
  6. La cessione del credito

Cos’è l’Ecobonus

L’Ecobonus è un incentivo fiscale rivolto a coloro che effettuano alcuni interventi che comportano un aumento dell’efficienza energetica (riqualificazione energetica) degli edifici e delle singole unità immobiliari. Questo strumento incentivante consiste nella possibilità di detrarre dalla propria imposta sul reddito IRPEF (o dall’IRES nel caso di società) una certa percentuale della spesa dell’intervento, in maniera equamente distribuita in 10 anni. Per questo ci si riferisce all’Ecobonus anche come “credito di imposta”.

Attualmente, la Legge di Bilancio 2023 (L. 29.12.2022 n.197) ha prorogato al 31 dicembre 2024 tali detrazioni fiscali per l’efficienza energetica degli edifici, Ecobonus, in relazione alle spese sostenute dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2024.

Trattandosi di una detrazione fiscale, l’Ecobonus è uno strumento disposto dall’Agenzia delle Entrate, ma l’invio delle dichiarazioni e i conseguenti controlli sono gestiti dall’ENEA, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Documenti utili per Ecobonus

Le norme di riferimento sono:

  • il D.M. 6 agosto 2020 "Decreto Requisiti", che ha aggiornato i requisiti tecnici minimi per gli interventi volti al risparmio energetico negli edifici.  
  • il D.M. 11 marzo 2008, coordinato con D.M. 26 gennaio 2010, che definisce i requisiti minimi di prestazioni energetiche per i componenti oggetto dell’intervento.
  • il “Decreto edifici” (D.M. 19 Febbraio 2007, modificato dal D.M. 26 ottobre 2007 e coordinato con D.M. 7 aprile 2008 e con D.M. 6 agosto 2009), che identifica i soggetti, le spese e gli adempimenti per la detrazione;

Il sito dell’ENEA dispone di una sezione dedicata agli Ecobonus: https://www.efficienzaenergetica.enea.it/detrazioni-fiscali/ecobonus.html.

Da questa pagina è possibile scaricare i Vademecum predisposti per ogni intervento. Questi documenti fondamentali forniscono in modo chiaro e conciso tutte le informazioni principali dell’incentivo: a chi è rivolto, massimale di spesa e spese ammissibili, requisiti e documenti necessari. Un’altra sezione utilissima è quella delle FAQ: ordinate per tipologia, riportano le risposte e fanno chiarezza a molte delle situazioni particolari non esplicitate nei vademecum.

Per avere una visione completa sulle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, è possibile scaricare la relativa Guida dell’Agenzia delle Entrate, che ipotizziamo verrà aggiornata a breve.

A chi è rivolto l’Ecobonus

L’agevolazione è rivolta ai contribuenti che “sostengono le spese di riqualificazione energetica e possiedono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio”.  Quindi ai proprietari dell’edificio o dell’unità immobiliare, ma anche inquilini o familiari che vi risiedono, se hanno sostenuto, totalmente o anche in parte, le spese per l’intervento.

Panoramica degli interventi e tetti di spesa

Di seguito riporto una tabella riassuntiva degli interventi soggetti a Ecobonus, con relativa, aliquota, massima spesa e massima detrazione. In grassetto il vincolo di spesa posto dalla Legge di Bilancio.

Nota bene: se l’intervento di coibentazione involucro viene effettuato contestualmente all’intervento di sostituzione serramenti e infissi, la massima detrazione complessiva è di 60.000 €.

Per i dettagli delle procedure sui singoli interventi, rimando ai documenti utili oppure contattaci.

Come procedere per ottenere l’Ecobonus

Considerazioni preliminari e intervento

Prima di eseguire l’intervento, occorre assicurarsi delle seguenti questioni:

  1. Con il tecnico che si occupa dell’installazione, o con un tecnico terzo (contattaci), che l’intervento soddisfi i requisiti di prestazioni energetiche richiesti per accedere all’incentivo.
  2. Che la spesa per l’intervento, evidenziata da un preventivo, (possibilmente) non ecceda i limiti previsti. Se la spesa supera il limite, la quota eccedente non può andare in detrazione.
  3. Con il commercialista, o un CAF, o analoghi, che il beneficiario dell’incentivo abbia sufficiente “capienza” IRPEF in 10 anni per usufruire pienamente della detrazione: cioè che la spesa da detrarre sia inferiore al versamento IRPEF annuo moltiplicato per 10 anni. Se non è così, allora è l’IRPEF che rappresenta il vero limite, e viene detratta solo il totale dell’IRPEF per 10 anni. In alternativa è possibile optare per la cessione del credito.

A questo punto è possibile effettuare l’intervento, avendo la cura di produrre tutta la documentazione tecnica necessaria (Attestato di prestazione energetica, asseverazione, …).

Fatture e bonifici

Per accedere all’Ecobonus è necessario conservare tutte le fatture e i bonifici delle spese relative all’intervento.

Attenzione: le spese sostenute da mandare in detrazione devono essere pagate attraverso bonifico/i parlanti, modello "per risparmio energetico", da compilare come segue:

  1. Causale bonifico: “Pagamento della fattura n. ## del gg/mm/aaaa. Riqualificazione energetica: detrazione fiscale ai sensi della legge n.296 del 27 dicembre 2006 e smi”.
  2. Inserire Nome, Cognome e Codice Fiscale del soggetto che effettua il pagamento e quindi fruirà dell’agevolazione.
  3. Inserire numero di Partita IVA del destinatario del bonifico.

Se, per sbaglio, fosse stato utilizzato il modello di bonifico sbagliato, la detrazione fiscale non decade, come confermato dall'Agenzia delle Entrate: l'importante è che venga utilizzato il bonifico parlante.

È opportuno che anche le fatture riportino indicazione della legge 27 dicembre 2006, n.296.

Invio dichiarazione

Si può allora procedere con l’invio della dichiarazione (Scheda descrittiva dell’intervento) sul portale ENEA dedicato all’anno in cui si è concluso l’intervento. L’invio deve essere effettuato entro 90 giorni dalla conclusione dell’intervento.

Anche se il beneficiario può assolvere questo compito in prima persona, il tecnico, con le sue competenze, ha sicuramente più dimestichezza con il portale e i campi da compilare e non rischia di incappare in errori, imprecisioni o in inutili perdite di tempo (che potrebbero comportare la perdita dell’agevolazione).

La scheda descrittiva dell’intervento deve essere stampata, firmata e conservata dal beneficiario dell’Ecobonus.

Ottenere l'Ecobonus

La scheda descrittiva, le fatture e i bonifici devono essere consegnati al commercialista, o CAF o analoghi, nel momento in cui si procede alla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello in cui si è dichiarato concluso l’intervento, e per i 9 anni seguenti.

NOTA: La scheda descrittiva e la richiesta di Ecobonus è relativa all’intervento; nel caso i beneficiari, cioè di fatto le persone che hanno sostenuto le spese, di uno stesso intervento fossero più di uno, la scheda è comunque una sola.

Aggiornamento sulla cessione del credito

Il Decreto Legge 16 febbraio 2023, n. 11 ha posto fine all'opzione della cessione del credito derivante da bonus per interventi in edilizia, compresa la possibilità di sconto in fattura, con effetto più che immediato.  

Al momento, l'unica possibilità è quella di portare il proprio credito in detrazione nei 10 anni seguenti.

La cessione resta applicabile per interventi già avviati: pratiche edilizie presentate prima dello scorso 16 febbraio e, per interventi in edilizia libera, per "lavori iniziati" prima della stessa data: a fare fede in questo caso possono essere documenti tipo fatture, bonifici, dichiarazioni di conformità, ddt, ...

Restiamo in attesa delle modifiche che potrebbero (e dovrebbero) esserci nel corso della conversione in Legge del DL. Per questo, ti invitiamo ad iscriverti a pagina Facebook o a newsletter mail per essere avvisati su futuri aggiornamenti.

Intanto, per completezza, riportiamo le pillole riguardanti la cessione del credito - per i fortunati che riusciranno ancora a usufruirne.

Come funziona la cessione

Chi deve sostenere la spesa può proporre ad uno o più soggetti di acquistare il credito d’imposta generato dall’intervento che gode dell’Ecobonus, in cambio di un premio in denaro o di una riduzione dell’importo della fattura che da pagare al fornitore per il suo lavoro. 

La cessione del credito è una possibilità offerta a chi deve sostenere la spesa (cedente), ma anche al fornitore (o altro soggetto privato, cessionario), e si concretizza se e solo se entrambe le parti sono d’accordo: il fornitore non è mai obbligato ad accettare la cessione del credito.

L’espressione riduzione dell’importo della fattura” non significa “sconto”: lo “sconto in fattura” è il termine utilizzato per uno specifico meccanismo, correlato ma diverso rispetto alla cessione del credito.
Il valore economico della riduzione dell’importo della fattura è oggetto di una trattativa privata tra cedente e fornitore/cessionario, che nelle sue considerazioni finanziare deve includere il tasso di inflazione in 10 anni.  
Per questo motivo, ovviamente, la riduzione dell'importo dalla fattura o il valore del premio in denaro sono solitamente minori rispetto al valore del credito d’imposta.

La cessione del credito è efficace se viene comunicata e accettata dalla Agenzia delle Entrate, secondo i tempi e le procedure previste.

A chi cedere il credito

I soggetti a cui è possibile cedere il credito sono:

  1. Fornitori
  2. Altri soggetti privati: persone fisiche, società o enti che devono essere collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione.
  3. Istituti di credito o intermediari finanziari. 

Chi riceve il credito può cederlo a sua volta, con il limite di 3 cessioni successive a quella originaria ma queste SOLO a intermediari finanziari.

Speriamo che questa Guida rapida all'Ecobonus aggiornata a febbraio 2023 possa essere stata di nuovo chiara e utile!

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